WOMAN's JOURNAL

Nadoona: salute e ginnastica per le donne musulmane

di Luisa Perona

La parola “dieta” spesso rimanda a sacrifici e rinunce. Tutti, o meglio tutte, sappiamo quanto costi perdere peso e quanto sia importante essere aiutati, almeno moralmente, da chi ci sta vicino.

Nadine Abu Jubara ha provato sulla propria pelle cosa significhi farcela da sola. La storia di Jubara, una ragazza musulmana di origini palestinesi che vive in Florida, è stata raccolta da Radio Free Europe. Anni fa, Jubara decise che era arrivato il momento di tornare in forma, di pensare in primis alla salute trovando, però, pochi alleati nella comunità musulmana dove viveva.

Tuttavia pensò di potercela fare comunque. Iniziò un periodo scandito da frequenti “no” alle varie feste in cui si banchettava a piatti profumatissimi e dolci mediorientali golosissimi; fino a quando, dopo che ebbe perso ben trenta chili, cominciarono ad arrivare le reazioni meravigliate delle stesse persone che avevano visto con scetticismo la sua scelta.

In seguito Jubara ha deciso di creare un sito web che ha chiamato Nadoona per aiutare le donne musulmane a prendersi cura di sé, del proprio corpo e soprattutto della propria salute, realizzando che raramente queste hanno modo di farlo. Leggi il seguito di questo post »

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“Quelle grida di notte che non dimentico”

Il racconto del sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura arriva come un pugno. Più di tanti dati (utilissimi e necessari) riesce a descrivere una realtà che è ancora molto diffusa in particolare nell’Africa subsahariana, le mutilazioni genitali femminili. Questo il suo racconto, nel corso della presentazione del rapporto mondiale sulla popolazione di Unfpa insieme ad Aidos.

“Ho vissuto in diciannove zone di conflitto e 21 paesi durante la mia esperienza alle Nazioni Unite. Per due anni ho vissuto in un paese africano, non dirò il nome per rispetto a quel paese. Siamo a metà degli anni Settanta ma non è cambiato molto. Lì fa molto caldo e si dorme fuori la sera. Anche io dormivo su un terrazzino nel mezzo della città. C’era una straordinaria atmosfera, il cielo stellato ma tutte le notti la città pullulava di orribili urla, si sentivano di continuo. Erano le urla delle donne a cui veniva chiesto di rispondere a un dovere coniugale. Erano urla di dolore di donne che avevano subito mutilazioni genitali”.

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Buono come mamma l’ha fatto

di Anna Davini

Nutriente, su misura, caldo al punto giusto, gratis: che il latte materno sia l’alimento più adatto per lo sviluppo e la crescita dei neonati lo ricorda da vent’anni la Settimana mondiale dell’allattamento al seno, promossa da Waba, Unicef e Oms, quest’anno in programma dal 1 al 7 agosto.

Esclusivo fino a sei mesi d’età, poi integrato da altri cibi almeno fino a un anno – raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – il latte di mamma è il nutrimento più sicuro e completo: è sempre disponibile e capace di adattarsi alle esigenze del neonato; è ricco di anticorpi e protegge da malattie comuni nell’infanzia come diarrea e polmonite, prima causa di morte fra i bambini nel mondo; a lungo termine, previene obesità e diabete. Leggi il seguito di questo post »

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Costa d’Avorio: prima sentenza contro le mutilazioni genitali femminili

In 22 paesi africani le mutilazioni genitali femminili sono un reato. In Costa d’Avorio lo sono dal 1998, ma solo pochi giorni fa, il 20 luglio, è arrivata la prima sentenza di colpevolezza: nove donne sono state condannate al carcere e a una multa pecuniaria per aver compiuto queste pratiche (leggi la notizia su The New York Times).

Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), si definiscono mutilazioni genitali femminili (FGM) “tutte le procedure che implicano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre lesioni degli organi genitali femminili non dovute a ragioni mediche”. Sempre secondo l’Oms, attualmente circa 140 milioni di donne sopportano le conseguenze di queste pratiche e solo in Africa sono 92 milioni le giovani sopra i 10 anni che le hanno subite, alle quali se ne aggiungono 3 milioni ogni anno. Leggi il seguito di questo post »

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La depressione post partum e il baby blues in libreria

Se entri in libreria e cerchi qualcosa sulla depressione post partum, non trovi niente. Allora chiedi al libraio o alla libraia. Silenzio, mugugno, un’espressione che vale più di mille parole: “Depressione… parto… Dove vado a rovistare? Psicologia, maternità, puericultura… Qualcosa ci dovrà pur essere.” Comincia così la ricerca tra gli scaffali, fronte corrugata e dito su e giù per i dorsi di copertina. L’avventura ha due possibili epiloghi: a) non salta fuori niente, b) compare un libretto datato, scritto per studenti universitari e operatori del settore bisognosi di un ripasso. Leggi il seguito di questo post »

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È ora di educazione sessuale

di Gaia Nina Marano

Nel 2010 il liceo scientifico Keplero di Roma è stato il primo istituto della Capitale ad installare nei bagni degli studenti macchinette automatiche per la distribuzione di preservativi ed assorbenti. Lo slogan dell’iniziativa era “Se vuoi amare fallo con la testa. Proponi al tuo preside l’installazione gratuita di distributori di preservativi e assorbenti nella tua scuola”. L’idea della scuola romana ha contribuito a rimettere in discussione il progetto educativo nazionale, facendo rinascere antiche fazioni contrapposte: una cattolico-conservativa ed una più liberale.

Tuttavia, mentre in Italia ancora ci interroghiamo sulla opportunità di considerare o meno l’educazione sessuale una materia di insegnamento pubblico, in Svezia, fin dalla scuola materna, gli alunni apprendono le prime nozioni utili sul tema. Leggi il seguito di questo post »

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Depressione Post Partum, al via a Milano un progetto per la prevenzione

“Voce del verbo mamma”: è lo slogan con cui l’Associazione di Milano Casa Rosa accoglie le donne prima e dopo il parto, per aiutarle ad affrontare uno dei momenti più importanti della loro vita. E affiancarle in caso di difficoltà: moltissimi sono infatti gli episodi di depressione una volta portata a termine la gravidanza. Si calcola che l’incidenza della Depressione Post Patrum oscilli tra il 6.8% e il 16.5% nelle donne adulte, e fino al 26% nelle adolescenti. Inoltre la probabilità di recidiva è piuttosto alta: il 50% delle donne che hanno sofferto di depressione dopo la prima gravidanza ha maggiori probabilità di soffrirne ancora con le gravidanze successive. Leggi il seguito di questo post »

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In piazza per dare un parto sicuro alle madri d’Africa

È cominciato il 20 maggio e continuerà fino al 27 l’African Day, un’iniziativa realizzata da Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con altre associazioni, dedicata al progetto Prima le mamme e i bambini. In occasione del 25 maggio, giornata mondiale dell’Africa, il Cuamm chiama i cittadini italiani nelle loro piazze per partecipare alle attività organizzate dai volontari dell’associazione. Gli obiettivi sono sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di garantire cure adeguate alle donne in gravidanza e ai neonati in Africa e raccogliere fondi per consentire un parto sicuro. Leggi il seguito di questo post »

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