Prossima settimana su Rai 1 inizia la fiction su Oriana Fallaci. Ho più di un dubbio sulla scelta della Puccini. Oriana era tutto fuorché sexy e aggraziata, Puccini è troppo bella per ricoprire quel ruolo. La bravura della Fallaci giornalista e inviata rischia di passare in secondo piano ed è quello che andrebbe proprio evitato. La Fallaci è una dei pochi esempi di giornaliste che hanno lavorato raggiungendo altissimi livelli. Lei era brava, stop. Combattiva, stop. Per niente aggraziata, stop. Non flirtava con i potenti, era cattiva e scomoda e la cosa le piaceva, semplicemente era fatta così. Non si è fatta piegare dalle convenzinoni e da un mondo infinitamente più maschile e maschilista di oggi. Non deve essere stato facile.
E allora perché passare sopra tutta la sua storia scegliendo una protagonista che la impersona bellissima? Forse perché la fiction si basa sul libro Un uomo (di cui sono stati comprati i diritti ) dove si racconta una delle più importanti relazioni della Fallaci. Il giornalismo quindi in questa storia diventa più una scusa.
La bellezza è un handicap quando si fa un lavoro intellettuale, deconcentra l’interlocutore, può confondere. È un handicap che talvolta sembra un vantaggio ma rimare un handicap. In tv ormai abbiamo solo giornaliste belle. Sono prese per la loro bellezza e non bravura, devono far vedere le gambe per attirare l’attenzione, le loro idee di riflesso, sono spesso scialbe. Mentre, siamo pieni di giornalisti televisivi uomini brutti. Per le donne c’è uno standard più alto, e crudele. Anche alla Fallaci è stato applicato post mortem questo standard trasmettendo un messaggio così svilente e banale a tutte le ragazzine che la tv la guardano con occhi e sicurezze e consapevolezze che non sono quelli dei grandi.
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febbraio 12, 2015 • 21:54
La bellezza è un handicap
Prossima settimana su Rai 1 inizia la fiction su Oriana Fallaci. Ho più di un dubbio sulla scelta della Puccini. Oriana era tutto fuorché sexy e aggraziata, Puccini è troppo bella per ricoprire quel ruolo. La bravura della Fallaci giornalista e inviata rischia di passare in secondo piano ed è quello che andrebbe proprio evitato. La Fallaci è una dei pochi esempi di giornaliste che hanno lavorato raggiungendo altissimi livelli. Lei era brava, stop. Combattiva, stop. Per niente aggraziata, stop. Non flirtava con i potenti, era cattiva e scomoda e la cosa le piaceva, semplicemente era fatta così. Non si è fatta piegare dalle convenzinoni e da un mondo infinitamente più maschile e maschilista di oggi. Non deve essere stato facile.
E allora perché passare sopra tutta la sua storia scegliendo una protagonista che la impersona bellissima? Forse perché la fiction si basa sul libro Un uomo (di cui sono stati comprati i diritti ) dove si racconta una delle più importanti relazioni della Fallaci. Il giornalismo quindi in questa storia diventa più una scusa.
La bellezza è un handicap quando si fa un lavoro intellettuale, deconcentra l’interlocutore, può confondere. È un handicap che talvolta sembra un vantaggio ma rimare un handicap. In tv ormai abbiamo solo giornaliste belle. Sono prese per la loro bellezza e non bravura, devono far vedere le gambe per attirare l’attenzione, le loro idee di riflesso, sono spesso scialbe. Mentre, siamo pieni di giornalisti televisivi uomini brutti. Per le donne c’è uno standard più alto, e crudele. Anche alla Fallaci è stato applicato post mortem questo standard trasmettendo un messaggio così svilente e banale a tutte le ragazzine che la tv la guardano con occhi e sicurezze e consapevolezze che non sono quelli dei grandi.
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