WOMAN's JOURNAL

Il Brunch – Rassegna stampa della settimana

Afghanistan, intervista all’unica donna magistrato (il Messaggero, 22 febbraio 2011) – I talebani, ma anche esponenti della galassia criminale, la vogliono morta. Più di un collega gradirebbe che lasciasse libero lo spazio professionale che occupa in nome e per conto della legalità. Considerato il contesto non è facile, per molti, perdonarle il “peccato originale”: è donna in carriera con la possibilità di decidere delle vite degli altri. Ma piuttosto che arrendersi la signora Maria Bashir (nella foto) si è attestata in trincea. Circondata da guardie del corpo, negatele dal “suo” governo e messe a disposizione da Washington, procede spedita nell’applicare la legge.

Bersani: “Governo per metà di donne” (l’Unità, 20 febbraio 2011) – È andato alla manifestazione del 13 febbraio a Piazza del Popolo. Il giorno dopo ha scritto una lettera al Comitato promotore «Se non ora quando» chiedendo un incontro «per valutare insieme le azioni più utili da produrre nel Paese e nelle Istituzioni a sostegno della vostra battaglia». Il 19 ha chiuso la conferenza delle Democratiche annunciando una serie di iniziative del Pd sia a livello parlamentare che di mobilitazione in piazza. Bersani è convinto che per andare «oltre» Berlusconi sia necessario combattere una battaglia anche di tipo «culturale», che porti a una «riscossa morale e civica». Così ha deciso di utilizzare il Ruby-gate per rilanciare la questione femminile.

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Pillola del giorno dopo, possibile obiezione anche per i farmacisti

Anche i farmacisti potrebbero diventare obiettori di coscienza e, quindi, rifiutarsi di vendere la pillola contraccettiva e la “pillola del giorno dopo”. Il Comitato Nazionale di Bioetica si è espresso positivamente sulla possibilità anche per i farmacisti (e non solo per medici e operatori sanitari come prevede l’attuale legge) di opporsi alla vendita di farmaci che contrastano con il personale diritto alla libertà religiosa e di coscienza, tra questi i farmaci contraccettivi (qui il parere).

Il quesito era stato posto alla Commissione dall’onorevole Luisa Capitanio Santolini dell’Udc, che chiedeva di non vendere prodotti farmaceutici di contraccezione d’emergenza nel cui foglio illustrativo non si esclude la possibilità di un meccanismo d’azione che porti all’eliminazione di un embrione umano.

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Afghanistan, a rischio l’istruzione femminile: “Servono fondi e nuovi istituti”

Sono circa due milioni e mezzo le ragazze afghane che frequentano oggi la scuola, contro le appena 5mila studentesse registrate nel 2001, subito dopo la caduta del regime talebano. Un incremento di 480 volte. I numeri sono certamente incoraggianti, ma sono ancora troppi gli ostacoli a una vera istruzione femminile di massa: in primis la bassa qualità dell’insegnamento, le pessime condizioni delle scuole e la non assiduità nella frequenza delle ragazze regolarmente iscritte.

“High Stakes”, il rapporto sulla scolarizzazione femminile diffuso giovedì 24 febbraio 2011 da 16 agenzie umanitarie (tra cui Oxfam e Care) parla chiaro: le ragazze che frequentano le scuole secondarie o i livelli più alti di istruzione affrontano le sfide maggiori. Se ad essere regolarmente iscritte alle scuole primarie sono 1.9 milioni di ragazze afgane, questo numero si riduce drasticamente a poco più di 400mila ragazze nella scuola secondaria e a poco più di 120mila per le scuole superiori. Al compimento dei 18 anni, solo il 18% delle ragazze frequenta ancora la scuola, contro il 42% dei loro coetanei maschi. Leggi il seguito di questo post »

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Il recinto selvaggio della pubblicità

Qualcosa sta cambiando. Lo dimostra il fatto che un milione di persone siano scese in piazza lo scorso 13 febbraio contro Berlusconi, ma soprattutto per ribadire che le donne in Italia contano e molto, anche se la politica e l’economia spesso le emargina.Sul Corriere di oggi un fondo del 22 febbraio di Isabella Bossi Fedrigotti titola Il vestito troppo corto, la pubblicità senza fantasia e scrive: “lo sforzo dei pubblicitari non deve essere stato, insomma, così straordinario se, per lanciare una nuova linea di abiti, non ha saputo partorire di meglio dell’ennesima ragazza seminuda” riferendosi alla nuova campagna della marca di abbigliamento Silvian Heach.

Per alcune, tra le cause della condizione femminile italiana c’è una rappresentazione della donna in tv e nelle pubblicità come oggetto di piacere, “statuina” senza testa. Dopo le proteste delle associazioni femministe, e la mobilitazione in piazza, anche i giornali si occupano sempre più spesso del problema.  Un dibattito, fino a poche settimane, assente nel paese.

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Imparare a fare la mamma per davvero

Camila è una neomamma di Viola, un anno e mezzo. A 37 anni il primo figlio e la scoperta che la maternità è tutto tranne che una “dolce attesa”. Ma Camilla, che di cognome fa Raznovich, è anche una conduttrice tv (su Rai tre con Amore Criminale) ed è suo il nuovo blog sul sito Leiweb del Corriere della sera. “M’ammazza” è l’eloquente titolo che spiega bene quale fatica deve affrontare una mamma, che è stata poco preparata alle fatiche della maternità, perché è forte lo stereotipo che vede le donne madri, felici e contente.

Prima e durante la gravidanza, ero abituata a vedere il mondo delle future mamme come un batuffolo di cotone color rosa antico, in cui tutto accade beatamente, quasi uno stato trascendentale… Maddeché?”

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Un percorso a Torino per ritrovare sicurezza in sé

Paura a camminare da sole per strada? L’associazione Mononoke di Torino aiuta a ritrovare sicurezza con diversi corsi di difesa personale. L’ultimo è un percorso chiamato Consapevolezza, 25 ore concentrate nei fine settimana per “donne interessate non solo al puro aspetto dell’autodifesa ma ad una riflessione più ampia sulla propria consapevolezza, sulle proprie capacità e risorse. Un cammino avvincente e in alcuni casi travolgente, alla fine del quale molti saranno i motivi di riflessione su di sé”. Il costo è di 120 euro, prima lezione il 25 marzo. Molti altri sono i corsi, anche gratuiti proposti. Per iscrizioni: info@mononoke.it Per info: Mononoke.it Nella foto una delle insegnanti

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Consigli di amministrazione più rosa? Forse

Sembrava fatta e invece, la proposta di legge che prevede un 30% di donne nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate (nella foto la borsa di Milano) ha subito una brusco arresto. Dopo essere stata approvata dalla Camera (in commissione deliberante, senza passare dal voto dell’aula) a dicembre, la proposta di legge bipartisan della parlamentare Pdl Lella Golfo da e Alessia Mosca del Pd è ora all’esame del Senato.

Confindustria, l’Associazione bancaria italiana, Abi, e l’associazione nazionale imprese assicuratrici, Ania hanno scritto al presidente della Commissione finanze del Senato, Mario Baldassare, per chiedere che la legge venga modificata e cioè che la quota del 30% al sesso meno rappresentato (non solo alle donne, quindi) sia raggiunta in modo graduale, in due o tre mandati.

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Il Brunch – Rassegna stampa della settimana

Fecondazione assistita (l’Unità, 13 febbraio 2011) – Allarme privacy per le donne che si sottopongono alla fecondazione assistita. Il senatore del Partito Democratico Ignazio Marino ha denunciato quella che teme essere una schedatura di massa delle coppie che cercano di diventare genitori attraverso metodi non naturali. Secondo un emendamento contenuto nel decreto Milleproroghe, il Ministro della Salute può richiedere ai centri per la fecondazione assistita dati sensibili sulle pazienti in trattamento.

Donne in piazza (la Repubblica, 13 febbraio 2011) – “Non c’erano mimose in piazza. Non un solo ramoscello. Ma tappeti rossi che indicavano la strada verso piazza del Popolo. Dove non sventolavano i colori dei partiti, gli arcobaleni della pace e non ondeggiavano stemmi. Ma idee, passeggini, tacchi e scarpe basse, palloncini e rose. Qualche sciarpa bianca, il colore che è l’insieme di tutti i colori. E che è stato scelto per la giornata di oggi. Una giornata per dire se non ora quando. Per dire basta alla logica del bunga bunga. Per dire sì alla dignità delle donne”. Nella foto: piazza del Popolo a Roma Leggi il seguito di questo post »

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