Afghanistan, intervista all’unica donna magistrato (il Messaggero, 22 febbraio 2011) – I talebani, ma anche esponenti della galassia criminale, la vogliono morta. Più di un collega gradirebbe che lasciasse libero lo spazio professionale che occupa in nome e per conto della legalità. Considerato il contesto non è facile, per molti, perdonarle il “peccato originale”: è donna in carriera con la possibilità di decidere delle vite degli altri. Ma piuttosto che arrendersi la signora Maria Bashir (nella foto) si è attestata in trincea. Circondata da guardie del corpo, negatele dal “suo” governo e messe a disposizione da Washington, procede spedita nell’applicare la legge.
Bersani: “Governo per metà di donne” (l’Unità, 20 febbraio 2011) – È andato alla manifestazione del 13 febbraio a Piazza del Popolo. Il giorno dopo ha scritto una lettera al Comitato promotore «Se non ora quando» chiedendo un incontro «per valutare insieme le azioni più utili da produrre nel Paese e nelle Istituzioni a sostegno della vostra battaglia». Il 19 ha chiuso la conferenza delle Democratiche annunciando una serie di iniziative del Pd sia a livello parlamentare che di mobilitazione in piazza. Bersani è convinto che per andare «oltre» Berlusconi sia necessario combattere una battaglia anche di tipo «culturale», che porti a una «riscossa morale e civica». Così ha deciso di utilizzare il Ruby-gate per rilanciare la questione femminile.
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