WOMAN's JOURNAL

Gli uomini e le donne sono uguali. Capitolo due.

2.

Ore 17.00

Stava ripassando sottovoce le cose da fare, mentre si accingeva a fare manovra per uscire dal parcheggio. Percorse qualche metro e, improvvisamente, si accorse che lo sterzo della sua autovettura tirava un po’ a sinistra.

«Ma cosa… » Accostò immediatamente la macchina e scese a vedere cosa fosse successo. La ruota anteriore sinistra aveva uno squarcio. «No! No, no, no!» Imprecò, tirò calci, e intanto il tempo passava. Doveva recarsi al supermercato, ritirare il pantalone della sua compagna in tintoria, passare da un Asian Market per gli ingredienti del sushi, dal pescivendolo… No, prima di tutto c’era la sua auto da sistemare. Cercò sulle pagine bianche online il numero di un gommista. Il più vicino risultava comunque lontano, ma non si diede per vinto.

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Gli uomini e le donne sono uguali. Una storia a puntate.

Capitolo 1

Ore 7,30

«Caro, passi tu dal supermercato oggi? Ho bisogno solo di due cosine…»

Non terminò la frase perché improvvisamente fu distratta dalla sua immagine riflessa nello specchio della camera da letto. Si stava sistemando la giacca quando si accorse di un ciuffo di capelli che pareva impazzito. Le andava proprio davanti agli occhi e terminava all’insù. Era la voce fuori dal coro in quel caschetto liscio e biondo. Ma non c’era tempo di sistemare la piega. Il treno non l’aspettava mica! Aveva solo 10 minuti. Così si abbottonò la zip e cercò di nascondere quel ciuffetto dietro l’orecchio, tanto per conservare l’ordine della (e nella) sua testa.

Lui l’aspettava sulla porta con l’aria assonnata e già pronto per una nuova giornata di lavoro.

«Ti invierò un sms con la lista.» Continuò lei con tono pacato mentre già varcava la soglia e si apprestava a scendere la prima rampa di scale.

Lui non rispose, tirò la porta e fece due giri di chiave. Una volta in macchina, seduti l’uno accanto all’altra, l’elenco proseguì. Leggi il seguito di questo post »

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Disparità di genere: una storia antica

Tintoretto, Tarquinio e Lucrezia

La donna è soggetta all’uomo: un’idea che affonda le sue radici nell’antichità, quando ancora i termini democrazia e politica avevano un significato letterale e venivano utilizzati con parsimonia, per timore che si fraintendesse e il popolo insorgesse. La famiglia di tipo patriarcale era propria a Greci, Romani, Persiani, tutte popolazioni che, con la loro inventiva e intelligenza, hanno fatto fare un salto in avanti (più di uno in molti casi) all’umanità. Ma le donne non stettero lì con le mani in mano, con la testa china a servire e riverire i loro padri e mariti, non tutte almeno, e non sempre.

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Erdogan contro l’aborto, ma le donne turche non mollano

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato la settimana scorsa che il suo partito, l’Akp, sta preparando un disegno di legge contro il diritto di aborto, sancito nel 1983. L’annuncio, arrivato pochi giorni dopo una sua invettiva contro l’interruzione di gravidanza, ha provocato una manifestazione di protesta domenica scorsa a Istanbul a cui hanno partecipato migliaia di donne. L’agenzia Reuters racconta:

Women of all ages held aloft banners with slogans including “My body, my choice” and “I am a woman not a mother, don’t touch my body” as they marched to the city’s Kadikoy Square.

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In piazza per dare un parto sicuro alle madri d’Africa

È cominciato il 20 maggio e continuerà fino al 27 l’African Day, un’iniziativa realizzata da Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con altre associazioni, dedicata al progetto Prima le mamme e i bambini. In occasione del 25 maggio, giornata mondiale dell’Africa, il Cuamm chiama i cittadini italiani nelle loro piazze per partecipare alle attività organizzate dai volontari dell’associazione. Gli obiettivi sono sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di garantire cure adeguate alle donne in gravidanza e ai neonati in Africa e raccogliere fondi per consentire un parto sicuro. Leggi il seguito di questo post »

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Giovani e laureate: penalizzate nel mercato del lavoro

Da oltre dieci anni la performance scolastica delle donne è migliore di quella degli uomini. Secondo l’informativa Istat 8 marzo: giovani donne in cifre relativa al 2009-2010, le giovani si laureano prima, in numero maggiore (115.974 contro 76.384), ottengono più borse di studio e fanno più viaggi di studio all’estero durante l’università, inoltre leggono più libri nel tempo libero, visitano più musei, mostre e monumenti e vanno a teatro più spesso.

Nonostante questo, tra loro si registrano un minore tasso di occupazione, una maggiore diffusione dei contratti a tempo determinato e del lavoro part time e un livello salariale inferiore rispetto a quelli che si riscontrano tra i coetanei maschi.

Cerchiamo di capire perché assieme ad Annalisa Murgia, ricercatrice dell’Università di Trento specializzata in sociologia del lavoro, Leggi il seguito di questo post »

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Il Brunch – Rassegna stampa

“La Chiesa non abbia paura delle donne” (l’Unità, 11 febbraio 2012) – “Le suore oggi sono consapevoli dell’assurdità di questa posizione, dell’errore enorme, della perdita secca che, non loro, ma il mondo maschile della Chiesa subisce nel non valorizzare il femminile. Qualcosa che non può dominare, controllare e che pure sarebbe una ricchezza e una benedizione per lui e per la Chiesa. Credo che la Chiesa rischi di perdere l’occasione storica di una grande, potente, alleanza con il genere femminile”. L’intervento della filosofa Emma Fattorini sulle pagine de l’Unità.

Donne e giovani, un Paese disuguale (Corriere della Sera, 14 febbraio 2012) – Nel 2010, in media gli uomini hanno percepito una retribuzione più elevata (1.407 euro) rispetto alle italiane (1.131 euro) del 20%. Più precisamente la retribuzione media giornaliera per gli uomini è stata pari a 95,30 euro contro i 68,40 di quella femminile. Il divario retributivo si accentua ancora di più per la popolazione straniera, con gli uomini che percepiscono in media 1.118 euro e le donne soltanto 788 euro. Ma la differenza sta a monte, nel tasso di occupazione nazionale, che nel 2010 è stato pari al 56,9% con un differenziale di genere piuttosto elevato: il 21,5%. Vale a dire che sono risultate occupate 46 donne su 100 a fronte di 67,7 uomini su cento. Leggi il seguito di questo post »

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Bocciata la legge contro l’omofobia

Con 293 voti a favore, 250 contro e 21 astensioni – tra cui quella del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna – la Camera dei deputati approva le pregiudiziali di costituzionalità sulla legge contro l’omofobia presentata dal Partito Democratico: legge respinta. Hanno votato a favore delle pregiudiziali Pdl (con l’eccezione di Santo Versace, che ha votato no), Lega e Udc; hanno votato contro Pd, Idv, Fli. Leggi il seguito di questo post »

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Un blog collettivo per condividere, approfondire, discutere delle donne, del femminile e del maschile. Siamo anche un motore di ricerca dove trovare collegamenti a gruppi femminili, istituzioni, consultori, ong, centri di ricerca che operano in Italia e all'estero e che si occupano di genere. Qui, le donne sono protagoniste e possono sentirsi a casa. Per segnalazioni e collaborazioni: redazionewj@gmail.com

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