Il 50% degli uomini potrebbe sviluppare nel corso della propria vita un’infezione da papilloma virus, secondo uno studio pubblicato sulla rivista americana Lancet. Ma le probabilità per i maschi italiani di contrarre un’infezione di questo tipo, che ha anche conseguenze gravi sulla salute e sull’apparato riproduttivo, è molto più alta, il 73%. I dati sono stati raccolti dal sistema di sorveglianza sulle infezioni sessualmente trasmesse e che fa capo all’Istituto superiore di sanità. L’età media degli infettati è di 33 anni, le cause: rapporti sessuali non protetti.
La proposta, per far fronte all’alto numero di infezioni, è un vaccino, da somministrare ai bambini a partire da 12 anni (prima dell’inizio della vita sessuale) come già è consigliato per le bambine. A chiederlo sono tre importanti associazioni scientifiche, la Società italiana di andrologia, quella di urologia e la società italiana di andrologia e medicina della sessualità, che lanciano l’allarme e suggeriscono anche l’attuazione di progetti di sensibilizzazione per informare non solo sui condilomi (le infezioni da papilloma, Hpv) ma anche sulle patologie correlate.
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