È stata una donna, Ada Lovelace Byron, a scrivere il primo algoritmo al mondo, nel 1843. Un evento eccezionale, se si considera che all’epoca le donne avevano scarsissimo accesso all’istruzione superiore. Oggi naturalmente è tutto cambiato in Occidente, ma forse conviene dire “quasi tutto”. Perché, se è vero che le donne sembrano più brave degli uomini a scuola, è vero anche che sono ancora una minoranza nei corsi di laurea tecnico-scientifici, come ingegneria e matematica. Le ragioni – culturali e sociali – sono molte, e per affrontarle la giornalista Suw Charman-Anderson ha dato vita a Finding Ada, che quest’anno si celebra anche a Torino: su iniziativa del MuPIn, il Museo piemontese dell’informatica, oggi pomeriggio alle 17.30 si terrà una tavola rotonda al Palazzo di Città. All’incontro, intitolato Il ruolo delle donne nel progresso scientifico e tecnologico, parteciperanno le studiose Cristina Bonino, Anita Calcatelli, Debora Fino, Bice Fubini e Simona Ronchi della Rocca (qui il programma e alcune informazioni aggiuntive). Contemporaneamente a Londra si svolge l’Ada Lovelace Day, arrivato alla quarta edizione.
Durante la tavola rotonda torinese sarà anche presentato il concorso Mobile Everything, destinato a programmatrici fino a 35 anni, che dovranno realizzare un’applicazione per apparati mobili come smartphone e tablet. Le prove saranno valutate da una giuria di docenti, giornalisti ed esperti del settore e la vincitrice sarà premiata il 10 dicembre.
L’iniziativa è patrocinata da Città di Torino, Dipartimento di informatica dell’Università di Torino, Politecnico di Torino, Camera di Commercio di Torino e Comitato per l’imprenditoria femminile, Commissione Regionale Pari Opportunità, Consigliera di Parità provinciale, CSP Consorzio Innovazione, Associazione Donne e Scienza, Torino Digitale, ITWIIN.
Immagine: Wikipedia
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ottobre 29, 2012 • 16:41 0
Perbenismo e unghie affilate / blog Watching a movie
di Valentina Zoccolo
George Cukor è stato definito “il regista delle donne”. Non poteva essere altrimenti dopo Donne (qui alcuni minuti del film), commedia agrodolce del 1939, condita con tanta ironia e un po’ di sarcasmo in cui le protagoniste sono tutte donne, nessun uomo compare mai sulla scena anche se di loro si parla per tutta la durata del film.
L’universo femminile ritratto dal regista mette in luce quello che all’epoca – la commedia è ambientata negli anni Trenta – appariva come il “lato oscuro del gentil sesso”, i piccoli grandi difetti per cui la donna era considerata comunque pericolosamente irresistibile. Leggi il seguito di questo post »
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