WOMAN's JOURNAL

Il Brunch – Rassegna stampa della settimana

La morte di Tullia Zevi (La Stampa, 23 gennaio 2011) – Tullia Zevi – morta a Roma a 92 anni – giornalista e scrittrice è stata la prima, e finora unica donna, ad aver guidato l’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Moglie dell’architetto e critico d’arte Bruno Zevi, era nata a Milano il 2 febbraio 1919, apparteneva ad una famiglia della buona borghesia ebraica e il padre era un noto antifascista.

Donna clandestina dell’anno (Repubblica, 23 gennaio 2011) – Madina Salamova, 25 anni, ha una laurea dall´Università di Trondheim e parla un norvegese impeccabile, tanto da aver scritto un´autobiografia che a dicembre scorso le ha fatto guadagnare il titolo di “Norvegese dell´anno” dalla rivista Ny Tid. Sembrava il simbolo dell´integrazione perfetta. Eppure il governo di Oslo è pronto a deportarla, perché l´immigrata più famosa del Paese è un´illegale. Leggi il seguito di questo post »

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Non è un gioco da ragazze: la segregazione femminile nello sport

di Carlotta Addante

L’ultima gaffe è stata di due commentatori inglesi di Sky Sport, Andy Gray e Richard Keys, che durante la partita di Premier League tra Liverpool e Wolverhampton si sono lasciati andare a un commento sessista su un’assistente di gioco donna (nel video sopra). “Ci credi? Un guardalinee donna. Le donne neanche sanno cos’è un fuorigioco” si è lasciato scappare Gray pensando di essere a microfono spento.

Secondo i due, la ragazza, Sian Massey, 25 anni, aveva chiamato un fuorigioco che non c’era. Ma poi lei li ha smentiti. La moviola ha dato ragione alla giovane guardialinee, sbugiardando le due voci di Sky ed Andy Gray, storico commentatore del canale è stato licenziato (leggi l’articolo del Sole 24 Ore).

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“Io sono…”: Facebook Italia trasformato in un album di eroine per protesta

di Giovanna Boglietti 

Quante Oriana Fallaci hanno aperto il loro profilo su Facebook? E quante Dacia Maraini si collegheranno al social network fino a domenica? E quante omonime di Sibilla Aleramo si pensava mai di scovare tra le maglie delle Rete?

Niente di tutto questo. Dietro quei profili si nascono donne comuni che, per una settimana, vogliono diventare “grandi”. L’iniziativa è targata Società Usa e Getta, Le donne dicono “No! Io sono…”, e consiste nel sostituire la propria immagine del profilo con quella di donne valorose, combattenti e intellettuali, che hanno lottato per i diritti femminili inItalia.

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Italia 150: i fratelli e le sorelle “maggiori” in classifica

di Giovanna Boglietti

1861- 2011. Sono passati 150 anni dall’Unità d’Italia, tra tonfi e trionfi. Il Paese, in una crisi politica, morale ed economica, si appresta a festeggiare come può l’atteso anniversario. Sguardi puntati sul passato, dunque. Sui gloriosi compatrioti, in un silenzioso confronto con il presente, poco più di una nebulosa.

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Sinai: nel deserto è violenza sulle profughe

di Giovanna Boglietti

Il deserto del Sinai, sulle carte, è un lembo di terra sabbiosa che si protende nel Mar Rosso tra il golfo di Suez e il golfo di Aqaba. Casa di beduini, strada sofferta verso la Terra promessa. Oggi più di ieri, per i migranti resta il temibile scenario di violenze e abusi sulle donne.  Leggi il seguito di questo post »

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La vita delle Ama giapponesi, le donne pescatrici

di Alessia Cerantola

I caratteri che formano il loro nome significano donne del mare. I loro corpi si tuffano da oltre duemila anni nelle profondità delle acque giapponesi per pescare e raccogliere perle. Sono le ama, una mostra fotografica a San Fermo, in provincia di Torino, le ricorda (a Palazzo Bertalazone dal 28 gennaio fino al 26 febbraio).

Di loro si parla già nel Man’yoshu, la più antica raccolta di poesie giapponesi pervenutaci, e nel Makura no soshi, il romanzo di Sei Shonagon, dama di corte e scrittrice del periodo Heian (794-1185). Oggi, film e racconti continuano a ritrarre la loro affascinante figura e far conoscere una tradizione che sta lentamente cambiando e sparendo.

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Congedo di paternità obbligatorio: le diverse scelte dei paesi europei

di Carlotta Addante

Si torna a parlare di congedo di paternità in Inghilterra (nella foto il premier David Cameron, con la moglie e l’ultima nata, foto Ap) dove Nick Clegg, vice primo ministro, vuole far stare a casa i papà anche fino a 46 settimane contro le 2 pagate al 25% dell’ultimo stipendio previste oggi dalla legge. “Le regole vigenti sono basate su una vecchia concezione secondo la quale le madri dovrebbero stare a casa e i papà portare la pagnotta. E’ un sistema edoardiano – continua il leader dei Liberal Democratici, riferendosi al passato, a un paese che non esiste più – che non trova posto nell’Inghilterra del 21esimo secolo”. La proposta di Clegg vorrebbe essere introdotta nel 2015 mentre già ad aprile, grazie agli sforzi della deputata del partito laburista Harriett Harman, i papà inglesi potranno stare a casa fino a 26 settimane, non tutte pagate e a patto che le madri ritornino al lavoro dopo 20 settimane.

Il congedo di paternità non solo permetterebbe all’uomo di godere della compagnia dei propri figli, ma farebbe sì che la donna non debba più sentirsi obbligata a scegliere tra lavoro e famiglia. Ma cosa succede nel resto d’Europa?

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Tennis da record: la Schiavone protagonista del match femminile più lungo della storia

Francesca Schiavone (nella foto), la prima tennista italiana a vincere una competizione del Grande Slam, il Roland Garros, lo scorso giugno a Parigi, si impone con un nuovo record. Negli ottavi di finale della coppa australiana ha battuto la russa Svetlana  Kuznetsova dopo una partita durata 4 ore e 43 minuti. Mai un match femminile era stato tanto lungo.

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Un blog collettivo per condividere, approfondire, discutere delle donne, del femminile e del maschile. Siamo anche un motore di ricerca dove trovare collegamenti a gruppi femminili, istituzioni, consultori, ong, centri di ricerca che operano in Italia e all'estero e che si occupano di genere. Qui, le donne sono protagoniste e possono sentirsi a casa. Per segnalazioni e collaborazioni: redazionewj@gmail.com

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