Nella foto un’atleta iraniana, Getti Images
di Clarissa Monnati
Ad aprile la Federazione Mondiale di Badminton (BWF) ha cambiato il codice di abbigliamento delle atlete, introducendo l’obbligo di indossare la gonna. Dopo le proteste, capeggiate dalla Federazione danese di badminton, l’organismo di autogoverno della disciplina ha deciso di fare marcia indietro e ha annunciato che la norma non entrerà in vigore.
Il provvedimento, votato dal consiglio formato da 15 membri, solo due dei quali donne, era stato pensato per far fronte al calo d’interesse nei confronti di questo sport: in sostanza, si è puntato ad attirare l’attenzione di fan e sponsor rendendo le atlete più “femminili”. Il New York Times riporta le parole con cui Paisan Rangsikitpho, presidente della BWF, ha spiegato la scelta:
TV ratings are down. We want to build them up to where they should be. They play quite well. We want them to look nicer on the court and have more marketing value for themselves. I’m surprised we got a lot of criticism.
La norma, la cui entrata in vigore, prevista per il 1 maggio, è stata poi posticipata al 1 giugno (data di inizio dell’Open di Singapore), ha scatenato proteste ovunque, soprattutto nei paesi islamici, ma non solo. Già all’inizio di maggio la Federazione Danese di Badminton si è dichiarata contraria per voce del suo presidente, Peter Jensen. Come si legge sul Copenaghen Post, Jensen ha affermato senza mezzi termini: “Faremo tutto quello che è in nostro potere per impedire che questa regola entri in vigore”. Alla modifica del codice di abbigliamento, definita da molti sessista, si sono opposte anche Cina, India, Indonesia e Malesia (Time of India, 29 maggio).
Benché molte atlete già usano la gonna e non tutte si siano dette contrarie alla novità, la regola permettava di indossare i pantaloni per motivi religiosi, ma imponeva di metterci sopra una gonna. Per le donne islamiche sarebbe arrivata almeno sotto il ginocchio, risultando d’intralcio.
Adesso, ritirato il regolamento la Federazione sta studiando nuovi provvedimenti per rilanciare lo sport. E questa volta riguarderanno sia gli uomini che le donne.
Via BWF
“There have been various feedbacks from many quarters and after taking into account all these comments, especially those from the Athletes Commission, it is our recommendation to Council to do further study before implementing new clothing regulations. It is still our intention to focus on a better presentation of the game, but we will like to broaden the scope to include both men and women, and the feedback will also include views from various stakeholders such as the clothing manufacturers” ha affermato Nora Perry, a capo del Women In Badminton Committee.
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