WOMAN's JOURNAL

Maschi e femmine, tutta una questione di concavo e convesso

Sin da bambini ci hanno inculcato la netta distinzione dei sessi: maschio-> protuberanza, femmina-> incavo.
A 3 anni possedevo un gioco che si basava sulle forme geometriche: c’era una griglia (un tavolino di circa 1m x 1m) con fori e protuberanze tutti di dimensioni e forme diverse e una gran quantità di formine colorate, alcune bucate, altre piene. Il gioco consisteva nell’inserimento delle formine sciolte al posto giusto nella griglia. E non bastava soltanto capire che rombo e rombo combaciano, ma anche se si trattava di un rombo pieno o di un rombo vuoto da associare, dunque, al rombo opposto.

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Il Brunch – Rassegna stampa

Tunisia al voto/1 (Corriere della Sera, 24 ottobre 2011) – La cosa non ha sconvolto le centinaia di osservatori internazionali, arrivati da tutto il mondo, ma per molti tunisini è stato un insulto, uno scandalo: in alcuni seggi del Paese, nella capitale e nelle altre città, le lunghe code degli elettori erano separate tra uomini e donne. “Ma come? Dove mettiamo la parità, le affermazioni che niente e nessun partito toccherà il nostro statuto personale che da anni garantisce alle donne diritti che in altri Paesi musulmani non hanno?”, s’ indigna in una sezione della cittadina di Sidi Bouzid una ragazza, velata e combattiva.

Tunisia al voto/2 (l’Unità, 24 ottobre 2011) – Il racconto dell’eurodeputato del Pd, Antonio Panzeri: “Mentre proseguiamo da una sezione elettorale a un’altra, incontriamo persone che, riconoscendoci come osservatori internazionali, alzano con felicità e orgoglio l’indice della mano sinistra colorata di inchiostro, che attesta di aver votato. Una donna ci dice, mostrandoci la mano, che quella era la sua henné per la democrazia (nella tradizione, si colora la mano con l’henné per festeggiare rilevanti avvenimenti familiari come nozze e fidanzamenti). Questo è ciò che si respirava ieri, durante il voto e camminando per strada. L’atmosfera, indescrivibile, è quella di un appuntamento con la storia a cui in tanti non vogliono mancare, dai giovani diciottenni fino al novantenne che si presenta, un po’ spaesato, al seggio elettorale”. Leggi il seguito di questo post »

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Il Brunch – Rassegna stampa

Con le donne nei cda va peggio” (La Stampa, 18 ottobre 2011) – Le quote rosa? In Italia rischiano di annacquare i loro effetti positivi nel gran calderone del capitalismo familiare, dove proprietà e gestione tendono a confondersi. Uno studio appena pubblicato nei quaderni di finanza della Consob mostra infatti a sorpresa come nelle società quotate a piazza Affari “in termini di buona governance gli effetti della diversità di genere sembrino essere negativi”. “Il numero di riunioni del consiglio d’amministrazione e la presenza media ai consigli”, considerate generalmente dagli studiosi un indice di buona governance delle aziende, “sono più basse nelle società in cui almeno una donna siede nel cda”.

Le donne valgono 7 punti di Pil (Corriere della Sera, 19 ottobre 2011) – Nel confronto internazionale la donna italiana, quanto a parità con gli uomini, non fa una bella figura. “L’ Italia nel divario di genere è tra i Paesi più arretrati”. Nelle classifiche mondiali è al 74° posto su 134, “fanno meglio di noi tutti i Paesi europei, peggio solo il Giappone tra le maggiori economie industrializzate”. Esordisce così Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’ Italia aprendo i lavori del convegno su “Crescita economica, equità, uguaglianza: il ruolo delle donne” organizzato dalla Banca, prendendo spunto dal Rapporto 2012 “sull’ uguaglianza di genere e sviluppo” elaborato dalla Banca Mondiale e da una serie di studi e ricerche condotti dagli economisti dell’ Istituto. Se si guarda ad altre voci del confronto col resto del mondo l’ Italia, osserva ancora Saccomanni, “ha una posizione un poco migliore per quanto riguarda l’ istruzione – 49° posto – e decisamente peggiore se si guarda alla partecipazione della donna all’ economia”. Leggi il seguito di questo post »

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Le 10 cose che le donne fanno meglio. Siete d’accordo? Votate!

La scrittrice e imprenditrice Adelaide Lancaster sull’Huffington Post fa una lista delle qualità che le donne posseggono e che le rendono migliori imprenditrici dei loro compagni uomini.

Ecco la lista:

1 -Le donne hanno maggiore capacità di fare rete
Una rete forte significa che avranno risorse migliori durante l’iniziativa imprenditoriale.
2 – Le donne sono più brave nel multitasking
Possono lavorare su priorità multiple e coordinare diversi ruoli contemporaneamente.
3 – Le donne sono perfezioniste
Hanno alti standard e non si adegueranno a sforzi o risultati mediocri. Il business sarà più competitivo nei costi e nei tempi, perché errori dovuti a scarsa attenzione verranno evitati fin dall’inizio.
4 – Le donne tengono gli altri in considerazione
Costruiscono le attività creando valore per soci , clienti, personale impiegato, investitori e fondatori. Non pensano solamente ai loro benefici e ricavi personali, e il loro atteggiamento ‘metti gli altri al primo posto’, porterà una forte credibilità al business sul lungo termine.
5 – Le donne ritengono che il successo viene dal duro lavoro, e non dal semplice ‘essere fantastici’
Aspirano a fare ciò che è necessario per giungere agli obiettivi e non permettono al loro ego di ostacolarle. Gli inevitabili fallimenti generano il raddoppio dell’impegno, e non crisi di autostima.

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E se nel cda la quota rosa è di famiglia, che succede?

La presenza di donne nei consigli di amministrazione non necessariamente produce effetti di ‘buona governance’ delle aziende. In Italia, addirittura può avere un impatto negativo, per via di una pratica tipica di molte aziende nazionali, e cioè la nomina di consigliere appartenenti alla famiglia dell’azionista di maggioranza. E’ quanto risulta da una ricerca condotta sulle società italiane quotate in borsa, intitolata Women on boards in Italy, a cura di Magda Bianco, Angela Ciavarella e Rossella Signoretti, pubblicata sul Quaderno Finanza n. 70 (Ottobre 2011) della Consob (pdf scaricabile dal link). Leggi il seguito di questo post »

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Padri divorziati, una nuova povertà

Sono in aumento, secondo la Sala operativa del Comune di Roma, i papà separati che rimangono senza casa e si rivolgono a loro per mangiare e dormire. La crisi del nostro Paese crea nuove povertà. Tra queste ci sono le famiglie monoparentali e gli uomini divorziati che non riescono a pagare le spese di mantenimento. Sono in aumento anche i minori senza famiglia, oltre 500 sono quelli seguiti negli ultimi mesi provenienti soprattutto dall’Africa subsahariana e dal Nord Africa.

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Novità sul fronte europeo: verso l’adozione di un ordine di protezione sovrannazionale.

di Gaia Marano

Il Parlamento Europeo e la maggioranza dei Governi membri del Consiglio dell’Unione hanno lavorato congiuntamente affinché la Commissione Europea acconsentisse all’adozione di un innovativo strumento giuridico di natura europea: l’ordine di protezione europeo. Leggi il seguito di questo post »

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Dagli Usa un docu per denunciare la rappresentazione sessista delle donne

Segnalato da Vita da streghe

“Il modo più semplice in cui le persone abdicano al proprio potere è pensare che non ne abbiano”. Con questa affermazione si apre il documentario di Jennifer Siebel Newsom, presentanto al Sundance Festival, Miss representation, che descrive la rappresentazione falsata e maschilista subita ogni giorno delle donne americane. Anche a quelle di potere come Condoleeza Rice non vengono risparmiati stereotipi e rappresentazioni sessiste. La ragione? Un mercato dei media controllato da uomini che riproducono la propria visione del mondo. Se si continua così, è la denuncia del documentario, non verrà mai il momento in cui le donne acquisteranno maggior consapevolezza e potere, nemmeno in 500 anni. Guarda il sito

 

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Un blog collettivo per condividere, approfondire, discutere delle donne, del femminile e del maschile. Siamo anche un motore di ricerca dove trovare collegamenti a gruppi femminili, istituzioni, consultori, ong, centri di ricerca che operano in Italia e all'estero e che si occupano di genere. Qui, le donne sono protagoniste e possono sentirsi a casa. Per segnalazioni e collaborazioni: redazionewj@gmail.com

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