WOMAN's JOURNAL

“L’ASPIRANTE” una performance di Giovanna Lacedra. In novembre, a Cesena.

 

“Io sono legata a te indipendentemente dalla mia volontà, anche se

quando ho promesso a me stessa di vivere per te non sapevo

 che sarei stata ferita, ferita, ferita per l’eternità…”

 

[Sylvia Plath – DIARI – 6 marzo 1956]

 

La violenza.

Nascosta come un cuore nero in una nuvola d’ovatta.
Un cuore nero pulsante
in una noce di bianca perfezione.
L’Amore.

Quando è un inganno tradisce il sogno.

Lo lacera piano. E poi lo strappa.

Prima a colpi di silenzio. Poi di parole, affilate e taglienti.

Infine, arrivano le mani.

Ma cosa accade se quella noce di porcellana all’improvviso cade,
frantumandosi al suolo?

Silence…
Nessuno deve sapere.
Si tace nella gioia.
Si tace nel dolore.
Si tace il dolore
di non aver mai vissuto.

 

Alle privatissime pagine dei suoi diari, Sylvia Plath – poetessa americana del filone Confessional – confidava il timore di cadere nella trappola di una unione matrimoniale che, attraverso l’adempimento passivo ad un ruolo servile, avrebbe potuto costarle il caro prezzo delle proprie velleità, della propria identità e della propria dignità.

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Se due donne che si amano fanno paura

di Valentina Zoccolo

C’è un pesce, nascosto nel mare, che ha una caratteristica: nasce femmina, deposita le uova e si trasforma in maschio. Si chiama viola di mare, anche conosciuto come donzella di mare. Prendendo spunto da questa stranezza marina, la regista Donatella Maiorca porta sullo schermo l’amore tra due donne, Angela e Sara, interpretate da Valeria Solarino e Isabella Ragonese nel film che si intitola appunto Viola di mare (guarda il trailer).

Siamo in un’isoletta siciliana, nella seconda metà dell’Ottocento, e il sentimento che lega le due protagoniste è osteggiato dalle loro famiglie al punto che il padre di Angela, uomo rude e brutale, la rinchiude per mesi in una buia e sporca cantina sperando così che la ragazza riesca a cambiare idea e personalità. Ma Angela è caparbia e convinta, e resiste, perché troppo forte è il desiderio di essere semplicemente ciò che è, una donna innamorata. Leggi il seguito di questo post »

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Bambole in carne e ossa

di Luisa Perona

Chi è Natasha Walter? È una giornalista inglese che negli ultimi dieci anni si è occupata di femminismo. Per Virago UK ha pubblicato Bambole viventi. Il ritorno del sessismo, tradotto in Italia da Ghena. Il libro è nato dall’esigenza dell’autrice di

mettere in discussione la promozione dell’esasperata femminilità tra le donne dell’attuale generazione […] la cultura claustrofobica che insegna a molte ragazze che è soltanto attraverso lo sfruttamento della loro attrattiva sessuale che avranno modo di affermarsi”

come si legge su Books Blog.it. Walter aggiunge: “Certamente ogni donna deve poter scegliere se accollarsi ogni aspetto dello stereotipo femminile”. Il suo saggio nasce da conversazioni e interviste con donne di cultura anche diversa, con vite ed esperienze talvolta opposte. Chissà cosa sarebbe stato Bambole viventi se la scrittrice avesse incontrato Anastasiya Shpagina, Dakota Rose, Venus Palermo e Valeria Lukyanova. Leggi il seguito di questo post »

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La depressione post partum e il baby blues in libreria

Se entri in libreria e cerchi qualcosa sulla depressione post partum, non trovi niente. Allora chiedi al libraio o alla libraia. Silenzio, mugugno, un’espressione che vale più di mille parole: “Depressione… parto… Dove vado a rovistare? Psicologia, maternità, puericultura… Qualcosa ci dovrà pur essere.” Comincia così la ricerca tra gli scaffali, fronte corrugata e dito su e giù per i dorsi di copertina. L’avventura ha due possibili epiloghi: a) non salta fuori niente, b) compare un libretto datato, scritto per studenti universitari e operatori del settore bisognosi di un ripasso. Leggi il seguito di questo post »

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Virtuose: quello che si fa per le donne e quello che non si fa

Venerdì scorso, al fresco di una sala dell’hotel Abano Ritz si sono riunite professioniste e rappresentanti di associazioni femminili chiamate a raccontare che cosa si sta facendo per affrontare alcuni problemi delle donne italiane. L’incontro, denominato V-Day e patrocinato da Ferpi Triveneto, è stato organizzato da Ida Poletto, direttrice dell’hotel, ideatrice de ilsitodelledonne.it e direttrice editoriale della rivista Virtuose. Leggi il seguito di questo post »

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Speak Out! Combattere la violenza dando voce alle donne migranti

“Tra le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, il 35% è costituito da migranti, ma quasi mai il centro dispone di una persona con il ruolo di mediatrice, così le donne migranti restano senza voce”. Con queste parole Franca Bimbi ha inaugurato il seminario conclusivo del progetto Speak Out!, svoltosi il 15 e 16 giugno a Padova. Coordinato dalla professoressa Bimbi, docente di sociologia all’Università di Padova, e organizzato nell’ambito del programma Daphne dell’Unione Europea, il progetto ha riguardato 4 paesi Europei (Italia, Spagna, Olanda, Finlandia) ed è stato pensato per formare donne migranti, di origine migrante o rifugiate nel ruolo di mentor di comunità. Leggi il seguito di questo post »

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“Non voglio cancellare il porno, ma creare un nuovo genere”, Erika Lust e il suo nuovo film

L’ha rifatto. Erika Lust ha vinto i Feminist Porn Awards che si sono svolti a Toronto (Canada) ad aprile, con il suo nuovo film Cabaret Desire, un’ora e mezza di sesso esplicito, ma anche erotismo, romanticismo, fantasie. Erika è la prima regista di film porno per donne. Il suo vero nome è Ellinor Allqvist, ha 35 anni e vive a Barcellona ma è svedese. Ha una casa di produzione, ma è anche scrittrice e sul suo sito, Erikalust.com vende gadget erotici. Woman’s Journal l’ha intervistata sul suo nuovo film e sul suo lavoro, apprezzato in Europa e negli Stati Uniti ma anche in Italia.

Cabaret desire, il tuo nuovo film, è più erotico che porno, i personaggi e la trama hanno una grossa importanza e la telecamera è meno “curiosa”. Era la tua intenzione e perché?

Considero i miei film più erotici che porno, il mio cinema non è solo sesso ma parla anche di sentimenti, emozioni, passione. Ed è proprio questo che lo differenzia dal porno tradizionale. Mi piace raccontare storie, il “prima” e il “dopo” dell’atto sessuale che di solito non viene rappresentato. Ovviamente tutto ciò senza smettere di mostrare il sesso esplicito.
I miei lavori sono indirizzati prettamente ad un pubblico intelligente, che ha un’intelligenza emozionale, culturale e sessuale. È un pubblico trendy, che vive l’erotismo in maniera diversa, vuole immedesimarsi nella storia, apprezza la fotografia, la buona musica, i costumi dei miei film. Leggi il seguito di questo post »

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Se scegliere i ricci è un atto politico

Se negli Stati Uniti le vendite di acidi per la permanente liscia crollano del 17% in cinque anni (dal 2006 al 2011) significa che qualcosa sta cambiando? Sì, secondo Zina Saro-Wiwa, filmaker, scrittrice e reporter.

Molte donne afroamericane stanno vivendo una transizione dai capelli lisci, ottenuti con appositi trattamenti chimici, a un look naturale fatto di ricci e volume. Secondo Zina Saro-Wiwa, che oggi ha pubblicato sul New York Times un video sul tema, non si tratta di una scelta ideologica consapevole, in opposizione a un ideale di bellezza eurocentrico, ma di un fenomeno caratterizzato dalla riscoperta di sé e da una maggiore attenzione alla salute. Leggi il seguito di questo post »

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