“Esiste, non esiste… Quante storie! Ohhh, non lo so. Per me esiste. Le ho già detto tutto. Posso andare?”
Le sue risposte tendevano a farsi affrettate, purgate degli approfondimenti dovuti ai come e ai perché, ai flashback e agli esempi. L’unico desiderio che le ronzava in testa, come una zanzara agonizzante che ancora tenta di riprendersi, era quello di finire. Aveva già in mente il prosieguo ideale della sua giornata terrena. Ma le domande non cessavano: puntuali, concise, insinuanti, rompiscatole. L’obiettivo di quell’intervista era conoscere il suo punto di vista, la sua verità. Magari prendere un caffè sul viale dei ricordi, delle sue fantasie e passeggiare nel bosco della sua privacy, nell’intimità più intima di un essere umano. Accettando non si era resa conto di quello che l’attendeva. Spesso non pensava alle conseguenze delle sue azioni. E non era tanto una questione di superficialità, quanto di superbia: a livello teorico era sicura di saper fronteggiare ogni situazione meglio di chiunque altro. Balle! Superiore a chi? Sì, stava peccando per l’ennesima volta di superbia e – mettiamocelo pure – tracotanza. Ma tanto ormai il Giudizio Universale non la spaventava più.
“In uno studio recente è stato descritto a livello anatomico. Condivide quanto detto qui?” L’intervistatrice le passò un foglio di dimensioni A4. Leggi il seguito di questo post »
Filed under: MIPIACE, ansa, donna, femminile, ginecologia, interview, piacere, punto G, scienza, sesso